Racconti dall’uscio di casa: ritorno alle origini

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martedì 7 Luglio 2020

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È invecchiar bene, anzi, direi benone

Per quello che ci basta non c’è da andar lontano

E abbiamo fisso in testa un nostro piano

Se e quando moriremo, ma la cosa è insicura

Avremo un paradiso su misura

In tutto somigliante al solito locale

Ma il bere non si paga e non fa male

 

Tratto dalla canzone “Gli amici” di Francesco Guccini

Si è sempre pensato all’altrove quasi come ad un “paradiso su misura” senza rendersi conto di avere vicino tutto il necessario. Un po’ l’essere umano lo fa in amore quando va alla ricerca della principessa o del principe azzurro senza rendersi conto che la persona che gli vuole bene è al suo fianco.

I paesi, i piccoli centri stanno morendo. Sono stati abbandonati soprattutto dopo l’Unità d’Italia. Siamo scappati dalla miseria, dalla fame. Abbiamo inseguito il sogno America. Siamo stati mafiosi, poveracci, delinquenti, brave persone, lavoratori, sfaticati, addirittura colonizzatori. Siamo andati via dalla guerra. Siamo scappati per lavoro.

Abbiamo inseguito il tutto e il più di tutto. La frenesia, la corsa, lo stress. Parole e tormenti. Il covid-19 ci aiuterà?

Penso a me: io sono sempre uscito a fare due passi a Padula. A Padula è impossibile assembrarsi, anche volendo. Rispettare il distanziamento sociale è la frase che ci viene ripetuta da più mesi. Rispettarlo è impossibile a Napoli o a Milano mentre è semplice nei borghi.

Nei borghi il racconto dall’uscio di casa è qualcosa che sta per scomparire. In questi mesi sono morti tantissimi vecchi. Ottant’anni di storia o più per ognuno di loro. Nei nostri paesi, soprattutto in estate, li trovi ancora sull’uscio di casa. Non sono restii al dialogo, non hanno paura. Non sei un untore, assolutamente. Sei qualcuno che li ascolta. Sentirsi ascoltati è vivere. Raccontare i propri ricordi, la vita vissuta è rinascere. Parlare e ascoltare è imparare ancora a ottanta, novanta, cent’anni.

Ritorno alle origini potrebbe essere la parola d’ordine. Per me è la parola d’ordine. Un invito. Un invito a tornare nei paesi. Cercare le origini. Ricordare i giochi di bimbi. Riordinare i ricordi in una passeggiata tra i vicoli. Non mancheranno i racconti dall’uscio. Vi invito a tornare in paese, in un paese che non sia necessariamente il vostro. Potrebbe essere quello di vostro nonno o di un vostro bisnonno. Il paese di vostra madre, di vostra suocera, il paese di un amico d’infanzia o di un ragazzo conosciuto durante il servizio militare.

Il Museo del Cognome è nel centro storico di Padula nei pressi del Municipio. Qui nel Vallo di Diano tutti i borghi hanno una loro storia sta a voi cercarla o a noi indicarvela. Sento spesso che ci stanno togliendo la libertà ma nessuno mai ci potrà togliere le nostre origini.

Se tra le vostre scelte ricade Padula, veniteci a trovare. Potremmo insegnarvi come fare per saperne di più sulle vostre origini o scoprirle insieme.

Se avete bisogno di una guida ve ne indichiamo tre. Lucia, Maria e Viviana. Rigorosamente in ordine alfabetico.

Ecco i contatti:

  • Michele 347 8295374 – museodelcognome@gmail.com
  • Lucia Cataldo – latuaguidaturistica.it – 3493553665 –  luciacataldo@latuaguidaturistica.it
  • Maria Pagano –  3281616093 – ariapagano@tiscali.it
  • Viviana Ricciardone – guidaturisticacilentoediano.com  – 3298642714 info@guidaturisticacilentoediano.com